Amiamo i nostri cani come se fossero dei figli

Sempre più spesso ammettiamo di provare per cani e gatti sentimenti quasi “genitoriali”: ecco cosa accade nel nostro cervello secondo recenti studi scientifici.

Il cervello umano percepisce gli amici a quattro zampe e i cuccioli di uomo nello stesso identico modo.

A dirlo è uno studio condotto presso il Massachusetts General Hospital, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE così come riportato sul testo integrale (Mass. General study suggests neurobiological basis of human-pet relationship).

Il merito della “scoperta” arriva ancora una volta dalla diagnostica per immagini.

Le relazioni genitoriali e quelle con gli animali domestici, infatti, attiverebbero le stesse aree del nostro cervello.

La ricerca si è svolta su un gruppo di donne sottoposte a varie analisi, tra cui la risonanza magnetica.

Nel corso dell’esperimento venivano loro mostrate in un primo momento le immagini dei rispettivi figli e animali domestici, poi altre foto di bambini e animali “estranei”, infine di oggetti “neutri”.

Cani e gatti hanno stimolato le aree del cervello che si attivano quando si provano emozioni come l’affetto, l’orgoglio e la cura del prossimo, proprio come nei confronti di un figlio, rimanendo invece “disattivate” verso gli scatti non familiari.

Ciò conferma due cose: che le aree del cervello deputate al riconoscimento degli stimoli visuali sono le più coinvolte nell’interazione con gli animali; e che la gran parte dei proprietari considera gli animali domestici come membri effettivi della famiglia. Proprio come i figli…