La Regione Lombardia ha recentemente adottato la L.R. 29 GIUGNO 2016 n.15, con cui, tra l’altro, prevede – all’Art.105, comma e) – il divieto della cessione di cani e gatti di età inferiore ai 90 gg.
Art. 105 (obblighi e divieti) 1. E’ vietato: e) destinare al commercio cani o gatti …di età inferiore ai 90 giorni”.
Evidentemente stiamo facendo tendenza!!!
Sono 3 anni che lo diciamo (e, quando facciamo cucciolate, che lo mettiamo in atto)! Infatti i nostri cuccioli sono andati e vanno anche in Svizzera, dove da sempre è legge della Confederazione Elvetica che tutti i cuccioli non possano essere ceduti PRIMA dei 90 giorni.
Cerchiamo sempre di far capire, a chi ci contatta e/o ci legge, l’importanza fondamentale, in termini di pedagogia e di salute psichica e psico-fisica, del tenere MINIMO tutto il terzo mese un cucciolo (durante il quale, tra le altre cose, si verificano dinamiche uniche e fondamentali per l’accrescimento psico-fisico del cucciolo; ad es. durante quello – che va dall’8.va alla 12.ma settimana, quindi dal 50.mo all’84.mo giorno – che Campbell chiama “Fear Impact Period“).
Ma la realtà in Italia è ben diversa. Gli allevatori (specie nella nicchia del pastore svizzero) raccontano alla famigliola ignara, che cerca e prende un cucciolo (da loro), la favoletta che: < “…è fondamentale che il cucciolo vada nella nuova famiglia subito a 60 gg. perché deve iniziare a fare tutte le nuove esperienze.. in città, a passeggio per la strada, in mezzo ai rumori delle auto, motorini, autobus…in ascensore e sulle scale mobili…etc.etc… per poter fare tutte le esperienze possibili di quel tipo….potersi “attaccare” meglio al nuovo “branco interspecifico” vivendo quelle esperienze… e, insomma, in tutte le situazioni umane quotidiane all’interno della nuova famiglia…etc.etc….e blablabla (..sennò poi si chiude la “finestra sociale”…e addio!”…e altri blablabla) >.
Come, peraltro, tanti altri, “tutte chiacchiere e distintivo” (e coppe, coppette e gagliardetti …e figurine panini?), che hanno criticato, da sempre, i punti fondamentali della nostra filosofia cinofila (v. alimentazione; cani sempre liberi; cani sempre in branco; costante presenza nel branco di altri pastori molossoidi; e tanto altro ancora).
E, ovviamente, non solo beceramente impegnati a sostenere che “è fondamentale che vada nella famiglia a due mesi!”, ma anche a criticare aspramente i cuccioli che uscivano, per scelta (voluta e precisa) “dopo il secondo mese” (come SOLO noi, nel PASTORE SVIZZERO BIANCO, abbiamo SEMPRE fatto – per quelle poche cucciolate fatte – avendo capito sin da subito l’importanza fondamentale, in termini di stabilità psichica, caratteriale e comportamentale, del consegnarli sempre dai 90 ai 120 giorni, MINIMO!).
Molti sostenevano (continuano a sostenere) che i nostri cuccioli avrebbero risentito (risentono) gravemente del fatto di non entrare nella quotidianità delle famiglie subito dopo il 60.mo giorno. O che la presenza di altre razze pastorali molossoide costituirebbe un fattore poco “edificante”. O che il fatto di tenere tutti liberi i nostri cani (di cui meno della metà dei pastori svizzeri, UNICI che riproduciamo saltuariamente) fosse diseducativo. O che fossimo degli “improvvisati che allevano nel giardinetto di casa“.
Laddove noi verificavamo, sui pochissimi ma selezionatissimi, cuccioli che ne uscivano soggetti assolutamente TETRAGONI psichicamente, sicuri di sé, scevri da paure e fobie, capaci di affrontare TUTTE le situazioni quotidiane, specifiche e interspecifiche (cioè con altri cani e con altre specie animali incluso l’uomo) in estrema scioltezza e con grande nonchalance (anche se certi tratti, molto peculiari, anzi UNICI, dei nostri cuccioli dipendono dal vivere in BRANCO, principalmente; e in mezzo a soggetti di razze pastorali psichicamente molto solide e caratterialmente molto forti e sicure di sè).
In altre parole, la sempre troppo sottovalutata e sminuita (per convenienza ed opportunismo principalmente) importanza dei cosiddetti “fattori ambientali”. Molto più comodo sostenere che “dipende tutto o quasi dal fattore genetico”. Soprattutto se un DNA non è MAI stato mappato (quindi MAI verificabile con strumenti genetici; come voler misurare la pressione arteriosa col termometro o la temperatura corporea con lo sfigmomanometro!).
Come magari, ad esempio, indagare, con uno strumento radiografico, una causa ritenuta genetica (o prevalentemente “genetica”; laddove invece, semmai, è prevalentemente “ambientale”; come la displasia e come evidenziato da SERIE riviste scientifiche internazionali di Medicina veterinaria – e NON da “chiacchiere da bar” – tipo l’ “Italian Journal of Animal Science – 2/06 – Vol.5 – April -June/2006“.
Un’articolo di oramai undici anni fa, disponibile anche su internet (**), purtroppo solo in inglese. Forse anche per questo ignorato dalla massa (mediamente già intontita dal solito disco rotto di “allevatori ufficiali” che (a parte la genealogia e poco altro, masticano poco di quasi-tutto, incluse le lingue straniere) e di certo mondo veterinario, con pochi scrupoli e/o non aggiornato professionalmente.
Certo mondo veterinario sempre pronto a fare terrorismo psicologico alla ignara famigliola di turno, che ha appena portato a casa il suo cucciolo – “di razza”, quindi famigliola presumibilmente “capiente” economicamente – per proporgli, allarmisticamente, costosi interventi chirurgici cui sottoporre il cucciolo AL PIU’ PRESTO POSSIBILE (“..sennò rischia di zoppicare tutta la vita!”) , di valore economico molto superiore a quello commerciale del cucciolo stesso; dando nessuna certezza ovviamente (“..è l’unica speranza cui ci possiamo aggrappare!”) – e facendo solo leva sul senso di colpa se la famigliola di turno non è disponibile a versare cifre assurde confermando di acconsentire al – tanto il più delle volte inutile, quanto costosissimo – intervento.
Morale? Avete rotto! Giù le mani da cuccioli di 5-8 mesi! Basta fare pericolose anestesie totali e invasive chirurgie a dei cuccioli di soli 5-8-12 mesi (magari solo per far fronte alle rate del leasing della Tac, – magari proposta per una feritina alla zampa, ci è stato riferito da una famiglia con un nostro cucciolo – e dei costosi macchinari e strumentazioni – magari proposti impropriamente e solo per aggiungere 800/1000 euro al conto – di cui avete dotato le vostre “cliniche”)!
Ma siam fuori di testa? A un bambino di 10 anni, cui venisse fatta la lastra per verificare se è predisposto a contrarre la coxo-artrosi quando avrà 60-70 anni, gli si propone forse un intervento chirurgico in anestesia totale? E, ciò, solo per il timore che, 50 anni dopo, potrebbe, FORSE, manifestare i sintomi di quella stessa patologia “pre-vista”, “pre-leggendo” lastre fatte (anche lì bisognerebbe vedere “eseguite come”) quando ha solo 10/12 anni?
E che, semmai, dipenderà da quello che gli succederà, dallo sport che praticherà, dai cibi che ingerirà, dai traumi che eventualmente riceverà, nei successivi 50 anni. E lo si opera “preventivamente” a 10/12 anni?!? E, quel che è peggio, sulla base di una “lettura” (quindi una “stima”, una “interpretazione” – non certo una “DIAGNOSI”!) di quello che FORSE sarà mezzo-secolo dopo? Di cui, FORSE, si creeranno le premesse solo nel corso del successivo mezzo-secolo?
Un medico ortopedico di Medicina umana che proponesse – ma soprattutto che procedesse con queste premesse – a un intervento chirurgico del genere, verrebbe come minimo radiato dall’Ordine dei Medici Chirurghi (poi, sicuramente, rinviato a giudizio, di fronte a un magistrato; anche se, moralmente, andrebbe arrestato appena uscito dalla sala operatoria!).
La Natura, ben più lungimirante fortunatamente, ha ben superiori e ben più efficaci risorse (anche qualora fosse che non è uscito il “cucciolo bionico”, l'”Animale Perfetto”….che poi non esiste o che esiste solo nell’Iperuranio del vostro cinismo, cari “allevatori” – anche per questo: fieri di non esserlo, “allevatori”! – e veterinari di certo mondo cinofilo!).
(**) http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.4081/ijas.2006.107
Tornado al carattere. Cosa fondamentale, questa (l’essere TETRAGONI psichicamente), tenuto conto soprattutto del fatto che il pastore svizzero bianco (moderno, perlomeno) è tutt’altro che una “razza canina forte” e tende, semmai, ad essere un Cane – per quanto sempre molto affettuoso e docile con la famiglia con cui vive – molto insicuro, molto timido, molto diffidente (come tanti proprietari di pastori svizzeri, non nostri, anche di 2-3-4 anni , ci riferiscono regolarmente, telefonandoci o scrivendoci per chiedere consigli e suggerimenti).
Ora, tutta questo mondo, questo “sotto-bosco” cinofilo-allevatoriale, “interventista” (chirurgicamente), “ufficiale”, con/senza affisso” (noi, ne siamo fuori; abbiamo semplicemente registrato la nostra dicitura non come “allevamento”, ma come “protocollo di allevamento” – presso la CCIAA, perchè CREDIAMO nella nostra “filosofia cinofila”. Stop)..questo – dicevo – sotto-bosco allevatoriale (pettegolo, petulante, snobisticamente altezzoso e ieraticamente autoreferenziale) comincerà a capire, anche in termini di “sbattimento”, che cosa significhi tenere una cucciolata un ulteriore mese MINIMO (senza comunque, nemmeno lontanamente avvicinarsi alla nostra filosofia, dato che – quando li facciamo – i nostri cuccioli restano comunque sempre un ulteriore mese, fino a 112-120 gg.). Sempre che voglia ottemperare alla nuova normativa e non dichiari che son nati 30 o 20 o 10 gg. prima!
Oramai da troppo tempo ci criticano tutti …ci offendono.. ci diffamano (mai esplicitamente, mai menzionando il nostro nome – temendo le nostre reazioni, soprattutto legali …e fanno molto bene! ODERINT DUM TIMEANT)… semplicemente alludendo velatamente a noi in pubblico (su internet), salvo poi, in privato, fare nomi, cognomi e soprannomi (solita italica “audacia”).
Non solo. Ci demonizzano, terrorizzano psicologicamente chi cerca cuccioli (anche quando non ne hanno, di cuccioli. “..noi non ne abbiamo, ma non prendeteli da quelli là! Sono cagnari! Fanno cani displasici! Non li sanno fare! Li fanno solo occasionalmente! “ e così via)… e i deboli e poveri di spirito (e, soprattutto, di pensiero critico) ci cascano come fagiolini sull’insalata. Senza sapere di farci, però, un ENORME favore, perché scremano a monte coloro che non sono idonei a prenotare (e, successivamente, prendere in consegna) i nostri cuccioli.
Tutto sommato fanno come con l’uva della volpe di Fedro: NONDUM MATURA EST.
Scusate il lungo post. Grazie, se siete arrivati sin qui. Ma la soddisfazione per questa notizia (i 90 gg. della Lombardia; e delle Marche) è stata – ed è – grande. Anzi, enorme. Ci ha immerso in un mare di contentezza. Di euforia. E il naufragar c’è dolce in questo mare…