Storia ed evoluzione del cane

I cani domestici sono, come ormai tutti sanno, il frutto dell’addomesticamento del lupo (Canis lupus), processo lungo e graduale che ha completamente trasformato e travolto l’animale selvatico, timido, ombroso, estremamente impulsivo e reattivo, per portare nelle nostre case una creatura docile e mansueta.

Questo processo è iniziato circa 20.000 anni fa, è dimostrato da alcuni scheletri fossili ritrovati in sepolture umane.

Il più antico in assoluto si trova in Ucraina, ma la gran parte dei reperti appartiene al Medio Oriente, dove inizia anche il modo di vivere Stanziale, quando da cacciatore-raccoglitore, l’uomo diventò proto agricoltore e nacquero i primi villaggi.

Occorre ricordare che i fossili di cane sono rarissimi, proprio come quelli della nostra stessa specie, infatti sono animali atletici e agili che difficilmente muoiono impantanandosi in paludi, che poi facilitano la fossilizzazione (come invece accade ai Mammuth o ai rinoceronti lanosi, di cui abbiamo tanti scheletri completi).

I cani preistorici muoiono nelle foreste dove sono vissuti, dove nessuno li troverà mai. E per trovarli ricorriamo appunto ai siti umani che, studiati a fondo, ci permettono di scovarli, a volte tra le ossa consumate come cibo, insieme a quelle di cervi, capre selvatiche, cavalli e degli altri innumerevoli animali di ci siamo nutriti, altre volte, invece, sono seppelliti con cura, persino a fianco di un uomo o di una donna.

Sono proprio queste ultime sepolture a dirci che la relazione fra uomini e cani era cambiata diventando affettiva, al punto da volere con sé l’amico di tante avventure in vita, anche nell’ultimo viaggio.

Attraverso queste poche povere ossa ci arriva, quindi, un segnale significativo, per noi spettatori della storia: il cane ha conquistato un posto speciale nell’anima dell’uomo, e non lo lascerà più.

Indubbiamente il percorso dell’addomesticamemto dei lupi ha rappresentato un enorme vantaggio per l’umanità, sopratutto quando per sopravvivere si doveva cacciare e uccidere prede abbastanza grandi da permettere di sfamare una famiglia.

E le prede grandi e grosse, come ad esempio un cervo, non si lasciano catturare senza combattere, questi animali sono quasi sempre forti e bene equipaggiati per difendersi dai predatori, come siamo stati noi per moltissimo tempo.

Avere il cane permette di cacciare tenendosi a distanza di sicurezza, con risultati decisamente migliori.

Ma la prima utilizzazione del cane non è stata quella di cacciatore segugio.

Le popolazioni primitive usano i cani come “coperte” per la notte, gli aborigeni australiani ancora dicono “è stata una notte da tre cani” per sottolineare quanto freddo ha fatto, tanto che ci sono voluti ben tre cani per scaldarsi.

Non dimentichiamo, infatti, che l’addomesticamento dei lupi è avvenuto durante l’ultima glaciazione, il clima era diverso da ora.

Altrettanto importante è stata la scoperta che i cani tenuti all’interno dei giacigli erano dotati di udito e olfatto finissimi, capaci di percepire un predatore quando ancora era lontano e dare l’allarme, permettendo alla famiglia umana di dormire tranquilla  e sollevando le persone dalla necessità di darsi turni per vegliare.

I primi cani da guardia, gli stessi che oggi, se tenuti nelle nostre case, o meglio, nelle nostre camere, forniscono ancora identiche garanzie.

I cani, crescendo ne gruppo sociale umano, ci considerano la loro famiglia, di conseguenza sono pronti a difendere il territorio dove vivono e, spesso, anche le persone stesse (oggi vengono chiamati cani da difesa).

Un vantaggio senza prezzo nel mondo selvaggio, pieno di predatori silenziosi a quattro e due zampe.

Ma non dobbiamo sottovalutare il piacere che la semplice presenza dei cani può dare, per esempio ai bambini, dei quali prestissimo diventano compagni di giochi preferiti e condizionanti nell’evoluzione della specie.

Gli unici cani che sono rimasti accanto all’uomo sono stati quelli più docili e mansueti, quelli meno reattivi e impulsivi, certamente quelli meno aggressivi e pericolosi, tutti gli altri sono stati allontanati.

La prima fondamentale e vincolante forma di selezione, anche ante litteram, è stata quella di non permettere ad animali pericolosi di restare presso di noi, e questo criterio, semplice a rigido, ha trasformato pian piano il comportamento del lupo in quello più tranquillo e socievole dei nostri cani domestici.

Questa trasformazione è avvenuta attraverso la riproduzione dei soli soggetti adatti al nostro stile di vita. Criterio ancora oggi valido.